sabato 20 agosto 2011

David Gilmour e l'Italia del mancato Risorgimento federale

Gli Italiani avrebbero vissuto meglio in un'Italia divisa, o magari governata dai Borboni. Di più, una nazionalità italiana non esiste. Queste sono le provocatorie conclusioni che lo storico inglese David Gilmour trae nel suo libro "The Pursuit of Italy". Tesi che possono scandalizzare i patrioti fautori dell'unitarismo sabaudo, ma che pur portate all'eccesso come ogni buona provocazione che si rispetti, nascono avendo come presupposto un ragionamento che rivela una profonda conoscenza della storia del Bel Paese : "La pluralità costituisce il punto di forza della cultura italiana. E' evidente a tutti la distanza che separa sotto il profilo architettonico le chiese e i palazzi in stile romanico di Pisa o di Lucca dalle cattedrali di Bari o di Trani. Nel Regno Unito ha purtroppo prevalso la tendenza opposta. Una cattedrale in stile gotico del nord è quasi identica a una del sud (....) Gli Italiani dell'ottocento volevano un Paese unito ma su basi diverse: il miglior modello di riferimento era quello messo a punto da Carlo Cattaneo, ovvero uno Stato capace di rispettare ed esaltare le oggettive diversità delle popolazioni e la loro storia. I napoletani sarebbero stati decisamente più fedeli allo Stato sorto dopo il 1861 se fosse stato loro permesso di mantenere il sistema di regole creato dai Borboni decisamente superiore a quello piemontese".

Fonte: Roberto Bertinetti, L'Italia unita? meglio con i Borboni; Il venerdì di Repubblica, 19/08/2011; pagg. 93-94

1 commento:

Anonimo ha detto...

Analisi molto precisa. Ma è sempre possibile un rimedio: noi Napolitani dovremmo riprenderci la nostra indipendenza al più presto, con questo sistema coloniale "Italia" sarà sempre peggio e non avremo mai possibilità di sviluppo sociale ed economico.