lunedì 26 luglio 2010

Il Gran Consiglio del fascismo, perno del progetto totalitario di Stato fascista

Il Gran Consiglio del fascismo fu l'organo attraverso cui il regime cercò di dare un'originale risposta alle aspirazioni totalitarie di Mussolini. Originariamente creato come organo supremo di deliberazione politica del Partito fascista, il Gran Consiglio venne elevato al rango di organo costituzionale con la legge 2693 del 9 dicembre 1928. In questo modo il Gran Consiglio diveniva l'elemento di raccordo tra Stato e partito fascista.
Il dettato della 2693/28 qualificava il Gran Consiglio come l'organo supremo, preposto a coordinare e integrare tutte le attività del regime sorto dalla rivoluzione dell'ottobre 1922, gli attribuiva funzioni deliberative e ne rendeva obbligatoria la consultazione su tutte le materie aventi caratteri costituzionale (la successione al trono, le attribuzioni e le prerogative della corona; composizione e funzionamento del gran consiglio, del senato del regno e della camera dei deputati; le attribuzioni e le prerogative del capo del governo, primo ministro segretario di stato; la facoltà del potere esecutivo di emanare norme giuridiche; l'ordinamento sindacale e corporativo; i rapporti tra lo stato e la santa sede; i trattati internazionali, che importino variazione al territorio dello stato e delle colonie, ovvero rinuncia all'acquisto di territori.)
Alcune materie su cui il Gran Consiglio esprimeva un parere, come quella sui più importanti trattati internazionali , erano tradizionalmente oggetto di conflitto tra re e il governo. Su altre invece veniva ammessa l'ingerenza nelle prerogative sinora esclusive della Corona: stabilire una competenza, sia pure consultiva, sulle attribuzioni della Corona e del capo del governo, nonché sulla composizione del Gran Consiglio, del Senato e della Camera equivaleva a conferire al Gran Consiglio il ruolo di interprete dello Statuto in conformità con la costituzione materiale fascista.
Inoltre, per assicurare la continuità del regime, il Gran Consiglio doveva compilare e tenere aggiornata una "lista di nomi da presentare alla Corona in caso di vacanza, per la nomina del capo del governo"
Il Gran Consiglio esercitò in modo assai penetrante per l'organizzazione delle istituzioni statali tali funzioni. Basti ricordare che una delle materie in cui esso aveva un ruolo consultivo ( la composizione e il funzionamento della Camera dei deputati) fu utilizzata per la soppressione della Camera elettiva: Con deliberazione del 14 marzo 1938 il Gran Consiglio proponeva la sostituzione della Camera dei Deputati con la Camera dei fasci e delle Corporazioni. Il nuovo organo legislativo del Regno d'Italia, formato non più da deputati eletti ma da membri nominati di diritto in virtù dei ruoli ricoperti nel PNF e nel sistema corporativo, venne poi istituito con legge l'anno seguente.
In virtù della mancanza di un organo alternativo che potesse deliberare la sfiducia al governo ( la Camera dei fasci ne seguiva pedissequamente l'indirizzo politico) fu proprio durante la seduta del Gran Consiglio del 24 luglio 1943 che venne presentato l'ordine del giorno Grandi a cui fece seguito la rimozione di Mussolini da capo dell'esecutivo e il suo arresto.