domenica 28 giugno 2009

I Vandali.

I Vàndali erano una popolazione germanica orientale. Originaria delle rive del Baltico era composta da due etnie principali: i Silingi e gli Asdingi. Entrambe si spostarono alla fine del II sec. verso sud-est: i Silingi si stanziarono nell'alta valle dell'Oder ( che da loro prese il nome di Slesia); gli Asdingi nell'alta valle del Tibisco. Nel IV° sec si trovarono dapprima in lotta coi Goti ,che li sconfissero uccidendone il re Visimero, (335), quindi costretti dalla pressione di Sarmati e Unni, si spostarono in direzione ovest per raggiungere l'alto Danubio e il Reno. Nel 406 i Vandali Asdingi, insieme con Alani, Suebi e altri barbari, attraversarono il Reno e riunitesi ai Silingi sotto la guida del re Gunderico († 428), sconfissero i Franchi.
Dopo aver saccheggiato la Gallia e raso al suolo Magonza, nel 409 passarono in Spagna. Dopo un iniziale conflittualità con i Romani i Vandali trovarono un accordo con l'imperatore Onorio che accordò loro lo status di federati: gli Asdingi e i Suebi (o Svevi) si stabilirono in Galizia, i Silingi ebbero la provincia Betica, che acquisì il nome di Vandalusia (Andalusia), gli Alani la Lusitania e il Chartaginensis ( con capitale Cartegena). Ma la pace durò poco i Visigoti guidati dal re Walia si presentarono a nome dell'imperatore e attaccarono tutti i Barbari della Spagna: Silingi e Alani furono furono sconfitti con gravissime perdite, e prima di attaccare Asdingi e Suebi vennero richiamati dai generali romani che riuscirono a scampare un probabilissimo rovescio.
Le orde vandale si riunirono sotto l'unico comando di Gunderico che ottenne una grande vittoria contro le forze romano-visigote (421-422) requisendo le galee agli sconfitti e creando così le premesse per compiere razzie navali in Mauritania (l'odierno Marocco e Algeria occidentale) e nelle Baleari.
Gli succedette il fratellastro Genserico (428-477) che di fronte alla continua minaccia dei Visigoti , e attirato dalla rivolta dei Mauri che l'impero non riusciva a sedare, nel 429 attraversò con tutti i suoi Barbari (80.000 circa) lo stretto di Gibilterra per dare inizio all'occupazione della Costa africana
Dopo aver avuto facile gioco in Mauretania Genserico presa d'assedio, conquistò Ippona (431); ma poiché non riusciva ad impadronirsi di altre città e avendo i subito numerose perdite decise di fare un patto di federazione con Roma (435), che riconosceva i Vandali al servizio dell'impero. Ma Genserico si comportò come un sovrano autonomo perseguitando i vescovi che ostacolavano la diffusione dell'arianesimo ( a cui i Vandali si erano convertiti), dandosi alla pirateria in Sicilia e agendo con totale libertà di movimento in Mauretania e in Numidia. Quindi nel 439 occupò Cartagine per poi estendere la conquista all'Africa proconsolare e alla Bizacena, accaparrandosi così la principale riserva di grano dei Romani. L'imperatore Valentinano III riconobbe nel 442 ai Vandali l'indipendenza sulla terre conquistate, ma questo non accontentò Genserico , deciso ad acquisire il controllo delle principali terre produttrici di grano. In questo senso si inquadrano le conquiste di Baleari, Corsica , Sardegna e Sicilia.
L'uccisione dell'imperatore Valentiniano e la successione da parte di Petronio Massimo sospettato di essere coinvolto nell'omicidio e dunque considerato usurpatore diede il pretesto ai Vandali per marciare verso Roma che venne saccheggiata nel 455 ( Massimo vi venne ucciso) ma su richiesta di papa Leone I vennero risparmiati eccidi agli abitanti ne vi fu la distruzione delle chiese cattoliche dell'Urbe. ; nel 476 Genserico ottenne il riconoscimento dei possedimenti vandali anche dall'Impero d'Oriente.
le persecuzioni e la confisca di beni agli ecclesiastici e ai senatoriali, che sotto lo stimolo di un nazionalismo ariano, antiromano e anticattolico era stato l'elemento determinante del successo nell'insediamento in Africa dei Vandali, si intensificarono dopo la morte di Genserico sotto il suo successore Unerico (477-484). Dopo un breve periodo di tregua sotto Gondamondo (484-496) e Trasamondo (496-523), cognato dell'ostrogoto Teodorico, esse si rifecero violente sotto Ilderico (523-530).
Presto si fecero sentire i primi segnali di declino: l'indebolimento interno adopera di Berberi e cattolici favorì la cacciata dalla Sicilia operata dagli Ostrogoti; un'ultima reazione nazionalistico-ariana portò al trono Gelimero (530-534); Fu Giustiniano a determinare il definitivo crollo dei Vandali: il suo generale Belisario guidò la spedizione che inflisse loro due sconfitte decisive(Ad Decimum [cioè a dieci miglia da Cartagine] e Tricamarum) determinando in breve tempo (533- 534)la riunione del territorio delle province d'Africa all'Impero. Le popolazioni furono fatte schiave o si unirono alle tribù berbere continuando la guerriglia fino al 548 quando ogni residuo focolaio di ribellione venne sedato e con esso scomparvero le tracce dei Vandali