sabato 5 settembre 2009

2 giugno 455: il sacco di Roma dei Vandali di Genserico ( cronaca di Ferdinand Gregorovius)

2 giugno 455: I vandali si erano mossi dal centro dell'Europa per arrivare in Spagna dove avevano lasciato una traccia reale della loro presenza, Vandalusia, ( oggi Andalusia) ovverosia la terra dei Vandali. Spinti via dai Visigoti conquistano L'Africa mediterranea. Fino ad ora i popoli barbari erano sempre penetrati dall'Est dell'Europa. ora si dirigevano verso Roma da Sud. il capo dei Vandali è Genserico. il Papa Leone I Magno che era riuscito a fermare Attila stavolta non può nulla. Genserico si impadronisce anche dalla moglie dell'imperatore Eudossia che resterà prigioniera di Genserico per otto anni. L'imperatore Petronio Massimo, venne invece ucciso a furor di popolo

Dallo storico tedesco Ferdinand Gregorovius la cronaca del saccheggio" nei palazzi, nelle chiese, negli edifici pubblici ciò che i goti avevano risparmiato e i Romani erano riusciti a sostituire trovò ora i suoi predoni. La spoliazione di Roma potè essere condotta sistematicamente. Si saccheggia contemporaneamente in ogni angolo. Centinaia di carri stracolmi, uscivano da Porta Portuense ( ora Porta Portese) per trasportare il frutto della rapina sulle navi, alla fonda, per tutta l'ampiezza del Tevere. I barbari si gettarono prima di tutto sul Palatium, sul Palatino, sede dei Cesari, sulle cui stanze l'infelice Eudossia era tenuta ora prigioniera da Genserico, il capo dei Vandali e lo depredavano con tale bramosia che non vi rimase neppure un vaso di rame.
Sul Campidoglio fu messo a sacco il tempio di Giove. Genserico non si limitò a far man bassa delle statue rimaste ma, fece scoperchiare anche metà del soffitto e caricare sulle navi le tegole in bronzo dorato"
mercoledì 2 settembre 2009

I Merovingi conquistano la Gallia e si convertono al cristianesimo. I Franchi come popolo eletto

La diffusione nel territorio della Gallia delle tribù germaniche conosciute con il nome collettivo di Franchi avviene in modo semplice e lineare.Tuttavia essa acquisì in breve tempo i caratteri di una vera e propria dominazione rendendosi autonoma dall'impero; riconoscendone l'autorità riuscirono sempre a presentare con grande astuzia le loro campagne di conquista come operate in nome dei Romani. Infatti dopo aver passato il Reno (406), anche in virtù del sostegno delle autorità romane, i Franchi operarono nel territorio corrispondente al Belgio attuale e nella Francia del Nord, occupando città di rilevanza strategica come Boulogne, Arras, Tournai, Cambrai. A quest'azione di conquista fece seguito la creazione di strutture destinate a mantenere il potere su città ed intere regioni. Durante questo processo una tribù, quella dei Franchi salii, acquisì il sopravvento sulle altre. I capi dei Salii, la stirpe discendente dal mitico Meroveo divennero dunque i re dei Franchi. I Merovingi si conquistarono la fiducia dei Romani come loro alleati, consentendo allo stesso tempo ai Franchi di legittimarsi come popolo federato di quello romano.
Importantissima fu la scelta compiuta dai discendenti dei Merivongi, di convertirsi al cristianesimo, decisa dal re Clodoveo, tra la fine del V e gli inizi del VI secolo. In questo modo veniva operato il passo decisivo che consentiva ai Franchi di integrarsi profondamente con la realtà sociale, politica e culturale della regione di cui avevano assunto il dominio. Da ciò scaturì quasi automaticamente l'alleanza tra la nuova dinastia cattolica e l'aristocrazia gallo-romana che deteneva il monopolio di tutte le sedi episcopali. In parallelo i Franchi si autocelebrarono come "nuovo popolo eletto" ( si inventarono anche una diretta discendenza dal troiano Enea) , ergendosi a difensori della Chiesa di Roma e a loro rappresentante in Gallia con ulteriori benefici in termini di prestigio e legittimazione politica.
Clodoveo creò così i presupposti per assicurarsi il controllo dell'intera Gallia del Nord; quindi nel 507, sconfisse i Visigoti nella battaglia di Vouillé, cacciandoli definitivamente dal regno di Tolosa e dalla Gallia sud-occidentale, che questi abbandonarono per dirigersi in Spagna. A completare la conquista dell'intera Gallia, nel 534, i Franchi si impadronirono dei territori che formavano il regno dei Burgundi (corrispondenti all'attuale Borgogna, alla Savoia, alla Svizzera ed alla Provenza settentrionale) e tre anni dopo sottrassero l'intera Provenza agli Ostrogoti.