giovedì 23 giugno 2011

L'espansione dei Celti e dei Galli in Italia e la loro influenza nel IV - III secolo a.C.

La penetrazione dei Celti in Italia avvenne ad ondate successive: inizialmente in ordine sparso durante l’età del ferro ( XI-IX sec A.C) , poi con tribù di invasione più compatte tra il VI e IV sec A.C. A questa seconda ondata si riferisce l'episodio del sacco di Roma da parte dei Galli nel 390 A.C. A testimoniare la rilevanza della loro presenza nel panorama italico il fatto che la Pianura padana fino al I sec D.C venne denominata Gallia Cisalpina.
I nomi di molte di queste tribù celtiche sono giunti fino ai nostri giorni: ricordiamo gli Insubri di stanza nell’Alta Lombardia, i Boi a cavallo del Po fino a Parma e Bologna, i Lingoni nella parte orientale del Po, i Senoni tra Rimini e Ancona, i Laevi e i Marici, nel Pavese e nel Novarese. Nel Veneto orientale si fece prepotente l'avanzata dei Carni, mentre nelle zona centrale essa fu resa blanda dalla resistenza dei Veneti.
Ciò che spinse queste popolazioni a valicare le Alpi fu il desiderio di migliorare le proprie condizioni di vita e l'innato spirito d'avventura. Dove riuscirono a sottomettere le popolazioni autoctone non si registra un'evoluzione verso una civiltà urbana al contrario invece di quando riuscirono a convivere con le popolazioni più civilizzate dell’Etruria Padana ( che vennero però in un secondo tempo sopraffatte : da qui ad esempio la mutazione del nome di Felsina in Bononia)e dei Veneti che invece riuscirono a mantenere intatta la loro civiltà. Grazie a questi contatti si ebbe un miglioramento anche dell'arte celtica, inizialmente astrattamente stilizzata e propendente all'ornamento, verso una maggiore umanizzazione con ulteriore sviluppo nella metallurgia nella quale i Celti già eccellevano.
A partire dal IV secolo A.C l'influenza dei Celti nelle vicende politiche della penisola diviene più intensa. Essi con le loro pressioni da nord sugli Etruschi favorirono il progetto espansivo di Dionigi di Siracusa. Nel III secolo presero parte alle coalizioni antiromane che cercavano di porre un freno all’irresistibile espansione dell’Urbe. I Boi fecero un irruzione arrestata dai Romani nel lago Vadimone (283 A.C). Mezzo secolo più tardi ancora i Boi alleati con Insubri, Lingoni e gruppi di Celti d’oltralpe furono seccamente sconfitti dai Romani presso Talamone (225 A.c). Il contrattacco dei Romani portò alla vittoria di Clastidium ( Casteggio) contro gli Insubri nel 222. Da questo momento la colonizzazione romana della valle Padana si fa sistematica. I Celti sopravvissuti alla repressione instaurano pacifici rapporti con l’elemento romano-italico fino a fondersi con esso e creando i presupposti per la definitiva integrazione dei territori padani nello Stato romano.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Non parla esplicitamente dell'influenza che i Celti ebbero sull'Italia, pertanto il titolo è ingannevole.

storico sgrz ha detto...

all'influenza socio-politica e culturale dei Celti in Italia è dedicata la seconda parte dell'articolo. Dunque il titolo è assolutamente corretto.