domenica 22 marzo 2009

L'origine di Roma: la verità storica. La fusione tra Sabini e Septimontium

Secondo un calcolo di Varrone la data a cui far risalire la fondazione di Roma sarebbe il 754 a.C. Ma questa data è il risultato di calcolo artificioso effettuato partendo dal 509 a.C. anno a cui risalirebbe la fine della monarchia per poi procedere a ritroso ipotizzando una durata media di 35 anni di regno per ciascuno dei sette re attribuiti a Roma dalla tradizione.
La realtà è che Roma non nacque da un giorno all’altro ma si formò dalla progressiva fusione di villaggi preesistenti. L’importanza del sito di Roma è già notevole al tempo dell’età del Bronzo: in essa si incrociavano la via che dall’Etruria conduceva in Campania e la via del sale che dall’entroterra appenninico conduceva fino alla foce del Tevere dove si trovavano le saline. La festa del Septimontium che si celebrava ancora in epoca storica con sacrifici nei siti dei colli Palatino, Esqulino, Celio è il retaggio dell’antica federazione tra quei villaggi situati nei montes a cui successivamente furono inclusi gli insediamenti abitativi successivamente formatesi negli avvallamenti intermedi . L’indole bellicosa di quelle popolazioni è testimoniata dal ritrovamento di arma da combattimento nel corredo funerario di alcune tombe del VII sec. Le tombe ritrovate sul colle palatino sono a incinerazione, analogamente a quelle ritrovate sui colli albani. Poiché la tradizione insiste nel sottolineare come Roma sia stata in origine una colonia di Alba Longa, questo particolare archeologico sembra confermarci come il sito del Palatino sia stato abitato da uomini originari proprio dei colli albani. Successivamente avvenne la graduale fusione con gli abitanti dei colli Celio e Esquilino, l’ultimo dei quali si presumo essere abitato da popolazioni di origine appenninica visto che vi sono state trovate delle tombe a inumazione.
Se Roma non era stata ancora fondata tuttavia la già esistente federazione tra i villaggi ne era il presupposto : e i suoi abitanti erano i Ramnes, cioè coloro che abitano vicino al fiume , nel linguaggio locale, Rumon. L’impulso alla trasformazione in città lo diede l’insediamento di gruppi di Sabini nel colle del Quirinale che avevano interesse ad avere libero il passaggio del fiume per poter rifornirsi di sale da inviare ai Sabini che si trovavano nell’entroterra appenninico. Divenne inevitabile il contrasto tra i Sabini, identificati nei Tities e i Ramnes, identificabile nel mito del ratto delle Sabine. A prevalere furono i gruppi Sabini che procedettero all’unificazione con i villaggi del Septimontium , che diede origine alla città vera e propria.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Ottimo lavoro e notizie interessantissime. Il minimo che posso fare è un link sul sito esquilino-oggi !
Complimenti e saluti

storico sgrz ha detto...

ti ringrazio esquilino, continua a seguirci.... anchè perché i nostri approfondimenti sulla città eterna non terminano certo qua :)