venerdì 19 marzo 2010

Dal Lago Regillo al Foedus Cassianum: Romani e Latini nella prima età repubblicana

Allontanatasi la minaccia dell'etrusco Porsenna, i Romani nel frattempo si erano dati un nuovo ordinamento trasferendo il potere supremo dal re a due pretori, probabilmente i comandanti dei due reggimenti costituenti l’esercito politico, ma lasciando al re l’adempimento delle funzioni sacrali. Roma riprese ad assumere una posizione di preminenza nel Lazio e siglò un trattato con Cartagine in base al quale si vedeva riconosciuto il controllo del litorale laziale in cambio dell’accettazione della supremazia cartaginese sulle rotte marittime. Ma le forze latine ,che avevano sperimentato ad Aricia cosa potevano fare unendo le loro forze, assunsero un atteggiamento ostile ai Romani. Da qui lo scontro militare che si ebbe nel 496 al lago Regillo: la tradizione assegna la vittoria ai Romani, e la notizia del successo venne portata a Roma dai Dioscuri, i due fratelli figli di Giove e Leda.
In realtà sembra che al Lago Regilio non ci furono ne vinti ne vincitori visto che solo tre anni dopo Romani e latin i strinsero tra loro un alleanza.
Il motivo di tale accordo è da ricercarsi nel prorompere di un nemico comune: le bande di Equi e Volsci che cominciavano a premere sul confine laziale. Il patto stipulato venne tramandato con il nome di Foedus Cassianum dal nome di Spurio Cassio, uno dei due pretori- consoli che promosse l’accordo. L’alleanza con i Latini durerà per un secolo un mezzo: in questo frangente i Romani avranno modo di addestrarsi ulteriormente nell’arte di governo e in quella militare, premessa al successivo dominio che riusciranno a imporre sull’intera penisola.

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