sabato 28 novembre 2009

Tarquinio Prisco, Servio Tullio, Tarquinio il Superbo: la fase etrusca della monarchia di Roma

Gli ultimi tre re di Roma tramandatici dalla tradizione(Tarquinio Prisco, Servio Tullio, Tarquinio il Superbo) caratterizzano la fase etrusca della monarchia. Durante questo periodo la città registrò un ulteriore espansione con l’affermazione della strada che dall’Etruria, passava per Roma, attraversava la pianura pontina a ovest dei colli Albani per poi scendere verso la Campania. Se si tiene conto dei traffici provenienti dal mare e di quelli dell’entroterra che si rifornivano di sale, appare chiaro come Roma stesse diventando un crocevia di commerci che attirava in città abitanti dai centri vicini e con esso lo svilupparsi dei ceti artigianali e commerciali. A tal proposito la tradizione ci ha lasciato il ricordo di corporazioni di fabbri, carpentieri, muratori, orefici ecc alla cui organizzazione avrebbe provveduto addirittura Numa Pompilio. Questi nuovi gruppi furono all’origine della formazione della plebe che non essendo omogenea con i primi abitanti creavano di conseguenza nuovi problemi di convivenza.
L’archeologia ha rinvenuto numerosi vasi corinzi e attici del tempo che testimoniavano accresciute esigenze di gusto e maggiori disponibilità di mezzi.
Secondo la tradizione il primo re di origine etrusca, Tarquinio Prisco, era originario di Tarquinia, la più importante città etrusca del tempo. Il padre era un greco, fuggiasco da Corinto. Taqruinio Prisco si insediò come re a seguito di una congiura ai danni di Anco Marzio. Questo quadro è assolutamente plausibile: infatti anche Anco Marzio e Tulio Ostilio non erano originari di Roma e la presenza della nobiltà etrusca a Roma testimonia il desiderio di questo popolo di controllare un importante centro di traffici. Le origini greche del padre vanno viste in relazione con le numerose connessioni con il mondo ellenico rivelateci dai ritrovamenti archeologici.
Tarquinio Prisco fu ucciso dai figli di Anco Marzio e gli subentrò al trono Servio Tullio, La tradizione romana ci presenta questo re come figlio di una serva. Secondo la tradizione etrusca ( ripresa dall’imperatore Claudio in un suo discorso tenuto in Senato) questi aveva il nome di Mastarna, un etrusco di Vulsci che, amico dei fratelli Celio e Aulio Vibenna, cacciato dal’Etruria si insediò nel colle del Celio per poi divenire re di Roma. Masterna potrebbe essere una versione del termine romano “magister”. E allora è ipotizzabile che Mastarna-Servio Tullio sia stato un comandante militare agli ordini dei fratelli Vibenna e che a seguito di una serie di vicende che non possono essere ricostruite sia riuscito a conquistare il trono di Roma. E a questa iniziale subordinazione ai Vibenna sarebbe imputabile anche la sua origine servile.
Servio Tullio fu ucciso secondo la tradizione da Lucio Tarquinio, che aveva sposato la figlia Tullia. Divenuto re, Tarquinio il Superbo fu destituito dai una congiura delle famiglie più importanti della città. Successivamente Roma venne espugnata dal re di Chiusi Porsenna che impose un trattato che consentiva l’uso del ferro solo per attrezzature agricole, di fatto imponendo il disarmo della città, ma che si dovette ritirare a seguito di una sconfitta imposta da un esercito di forze collegate latine.
Da un analisi comparata delle fonti della tradizione con quelle archeologici emergono dunque questi dati storici: l’accertata reale esistenza degli ultimi tre re di Roma, il loro insediamento sul trono in forma violenta e il rapido sviluppo della città come uno dei più importanti centri abitati della penisola.

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