sabato 13 dicembre 2008
Le origini del capitalismo nella teoria di Max Weber
Pur senza alcuna vena polemica nei confronti di Marx , Max Weber stravolge la sua visione volta a considerare prima l'essere e poi il pensare, con i sistemi economici indipendenti dalle costruzioni culturali, filosofiche, religiose.
Weber esamina il comportamento dei protestanti ( in particolare calvinisti) dal punto di vista pratico, senza moralismi. Il luteranesimo negava la validità delle opere come strumento per giungere alla salvezza eterna. Questa condizione rischiava di gettare il credente in una condizione di disperante apatia. Nel calvinismo c'è una via d'uscita:se le opere continuano a non essere lo strumento per ottenere la salvezza, l'operare con diligenza e applicazione diventa il segno della grazia concessa, in virtù della sua sola misericordia da Dio all'uomo. Questa mentalità calvinista volta a esaltare l'applicazione nel lavoro unita alla frugalità dei costumi che impedirebbe di sperperare il denaro guadagnato, secondo Weber, favorirebbe l'emergere della propensione, tipica del capitalismo, a reinvestire nel miglioramento della propria attività lavorativa il denaro frutto della propria operosità . Al contrario della mentalità cattolica invece volta al mecenatismo e all'utilizzo di quanto guadagnato nel lusso e nel sostegno alle bellezze artistiche.
Questa toeria è stata oggetto nel corso del tempo di molte critiche: anzitutto non è dimostrato un efettivo legame tra la mentalità calminista e il desiderio di accummulare denaro. In secondo luogo la teoria di Weber non tine conto del fatto che i primi banchieri erano italiani cioè inseriti in una mentalità cattolica.
domenica 30 novembre 2008
Le dimissioni del presidente della Repubblica Giovanni Leone
21 dicembre 1971. elezione del presidente della repubblica. la candidatura di fanfani tramonta a causa delle divisioni interne al partito cattolico e della propensione socialista a chiedere un candidato "progressista" dello scudocrociato. la Dc si riunisce per decidere chi candidare tra Moro e Leone. Secondo le Memorie di Leone, alla fine in seno al partito prevale lui per tre voti. Il 29 dicembre 1971 Giovanni Leone giura come sesto presidente della Repubblica, eletto la vigilia di notale al 23° scrutinio con i voti decisivi del MSI. I primi anni al Quirinale sono un successo, anche Oriana Fallaci scrive un articolo in cui manifesta il suo apprezzamento per Leone.
Ma l'idillio è destinato ad interrompersi. Nel febbraio 1976 una commissione parlamentare americana indaga sulla Lockeeed, un colosso dell'aviazione che pagava tangenti per vendere i suoi aerei. Nella vicenda risultano coinvolti anche politici italiani. A partire dal 1969 la società americana Lockeed si è assicurata la vendita di aerei militari Hercules C-130 grazie alla corruzione di uomini di governo italiani. I giornali di casa nostra riprendendo la notizia fanno riferimento anche ai mediatori italiani dell'affare Lockheed, i fratelli Ovidio e Antonio lefebvre. Quest'ultimo è un amico di vecchia data del presidente della Repubblica Leone. Dalle carte dell'azienda americane spuntano riferimenti al presunto destinatario delle tangenti il cui nome in codice sarebbe Antelope Cobbler (per alcuni sarebbe in realtà Antelope Gobbler "mangiatore di antilop"i cioè Leone; o un misterioso uomo politico che in viaggio in America si sarebbe soffermato in una vetrina ad ammirare scarpe di antilope, riferimento a un viaggio fatto da Leone in cui avrebbe comprato delle scarpe per la moglie Vittoria).
21 aprile 1976:la commissione parlamentare inquirente italiana ( secondo la nostra costituzione il presidente della Repubblica e i ministri per i reati compiuti nell'esercizio delle loro funzioni vengono sottoposti a uno speciale procedimento che prevede la messa in stato di accusa operata dal Parlamento e il giudizio affidato alla Corte Costituzionale) riceve dalla Lockeed le chiavi per decrittare i nomi in codice. Antelope Cobbler è un primo ministro italiano . Tra il 1968 e il 1970 i presidenti del Consiglio sono stati tre: nel 1968 Aldo Moro e Giovanni Leone; nel 1969 e nel 1970 Mariano Rumor; è proprio durante il ministero Rumor che si svolge la vendita degli Hercules; nonostante le cose sembrino fasi più chiare la stampa continua a ritenere coinvolto Leone sulla base dell'amicizia con Antonio Lefebvre.
11 febbraio 1977 la commissione inquirente assolve l'ex presidente del Consiglio Mariano Rumor; Antelope Cobbler è lui ma non ha ricevuto alcuna tangente. Sono invece rinviati a giudizio del parlamento il Dc Luigi Gui e il socialista Mario Tanassi, entrambi ministri della Difesa nei governi Rumor.
I radicali chiedono un supplemento d'inchiesta e denunciano Leone, assieme a Rumor, Tanassi e Gui per associazione a delinquere.
14 aprile 1977: la commissione inquirente archivia la denuncia dei radicali contro Leone per "manifesta infondatezza". Il parlamento rinvia intanto Gui e Tanassi al giudizio della Corte Costituzionale ( il giudice del Presidente della Repubblica e dei ministri è la corte costituzionale).
Nonostante Leone sia uscito completamente scagionato da questa vicenda gli attacchi mediatici contro di lui non si placano.
Nel marzo del 1978 esce "Giovanni Leone. La carriera di un presidente". Si tratta di un Libro-pamphlet durissimo contro Leone che diventa subito un best seller: 700000 copie vendute. Il libro ,scritto da Camilla Cederna, dipinge un ritratto inquietante di un presidente corrotto che arriva a vendere persino le grazie da concedere a camorristi. Le accuse del libro si riveleranno prive di ogni fondamento e infatti quando i familiari di Leone faranno causa alla Cederna per diffamazione, la giornalista viene condannata a un risarcimento miliardario.
Il 12 maggio 1978 il settimanale l'Espresso pubblica un capitolo del libro della Cederna dedicato ai figli del presidente giudicati troppo disinvolti negli affari e negli amori. Inizia da quel momento una compagna dell'Espresso senza tregua contro Leone.
Si arriva al 21 maggio 1978: L'espresso pubblica un articolo sullo scandalo Lockheed. Nonostante l'innocenza comprovata, la campagna contro il presidente della Repubblica recupera le vecchie accuse di corruzione.
L' 11 giugno 1978: arriva l'ultima accusa. L'espresso scrive un articolo in cui si contestano a Leone l'abusivismo edilizio e la frode fiscale. Accuse anche queste accertate come inconsistenti. Nessuna contestazione fiscale venne mai mossa a Leone riguardo alla villa da lui posseduta fuori Roma.
Il 14 giugno. Leone ha un colloquio prima con il presidente del Consiglio Andreotti , e quindi con il segretario della DC Zaccagnini . Nelle sue memorie Leone definirà ostile l'atteggiamento di Zaccagnini e che alla base di quell'atteggiamento vi era oltre "alla sottile malcelata ostilità politica di sempre anche il risentimento per il forte contrasto nella conduzione del caso Moro"
15 giugno. la direzione del PCI si riunisce a Botteghe oscure per discutere la posizione da assumere nei confronti del capo dello Stato: si decide per chiedere le dimissioni di Leone. Alla Camera dei deputati (13,30) Pajetta chiede ufficialmente a nome del PCI le dimissioni del presidente della Repubblica . Alle 14, 30 Zaccagnini e Andeotti si recano al Quirinale per comunicargli che nella DC si riteneva la situazione non più sostenibile. Leone sentendosi abbandonato anche dal suo partito di lì a poche ore annuncerà le sue dimissioni.
l'1 marzo 1979 la Corte Costituzionale condanna Tanassi per corruzione nell'affare Lockeed. Leone però si è già dimesso da nove mesi da Presidente della Repubblica.
La parabola discendente di Leone è strettamente connesse ali tragici avvenimenti legati al sequestro di Moro
29 aprile 1978: Moro scrive una lettera a Giovanni Leone nel quale gli chiede di farsi promotore di "equa ed umanitaria trattativa per scambio di prigionieri politici". Fanfani e Craxi sono convinti che uno scambio di prigionieri sia possibile. Leone è pronto a firmare la richiesta di grazia a favore di una brigatista. Dice: "ho l'anima pronta e la penna a disposizione" per qualsiasi grazia purché mi sia proposta. Si esamina la possibilità di destinare l'atto di clemenza a Paola Besuschio, brigatista in carcere per varie rapine ma che non si è mai macchiata di omicidi
Durante quelle frenetiche giornate giunge una telefonata della moglie di Moro a Leone: questi alla presenza di Cossiga è pronto a telefonare a Zaccagnini. Ma Cossiga lo blocca invitandogli a pensare che un simile atto avrebbe comportato un interferenza all'attività del governo. Leone fa comunque un tentativo estremo per rinvitare Zaccagnini a convocare il Consiglio Nazionale. l'obiettivo è quello di instaurare una trattativa tra DC e BR così da dare quel riconoscimento politico che le stesse BR cercano.
9 maggio 1978 ore 12: si riunisce la direzione nazionale della DC; ma mentre Fanfani stà per prendere la parola ( per chiedere la convocazione del Consiglio nazionale e annunciare la disponibilità di Leone a concedere la grazia alla brigatista Besuschio) arriva una telefonata che annuncia il ritrovamento del cadavere di Aldo Moro in Via Caetani.
Appena 45 giorni dopo la morte di Moro le dimissioni di Leone.
Le dimissioni Leone si inseriscono anche nel clima politico seguente all'omicidio di Moro che mette in crisi il compromesso storico tra DC e PCI. Esse possono essere viste come un estremo tentativo di salvare l'alleanza comunisti democristiani. Destinato al fallimento
Un'altra spiegazione la da lo stesso Leone in un' intervista al Corriere della Sera del 1955. Dietro la campagna di stampa ci sarebbero stati i servizi segreti deviati in collegamento con la P2 il riferimento è agli articoli scritti da Mino Pecorelli, direttore di OP ( e citato dalla Cederna nel suo libro) e al tempo dei fatti iscritto alla P2. Questi sospetti trovano conferma in un incontro avvenuto nel 1976 tra il segretario socialista Craxi e il capo della P2 Gelli che gli dice che con una campagna stampa sarebbe possibile cambiare il presidente della Repubblica. Questo incontro verrà confermato dallo stesso Craxi in un'audizione alla commissione d'inchiesta sulla P2. Nella relazione di minoranza della commissione parlamentare si scrive: "Le motivazioni di questa ostilità ( di Gelli verso Leone n.d.r) sono probabilmente da ricercarsi nella chiusura costantemente esercitata dal presidente Leone nei confronti del "Venerabile" della P2 che aveva cercato di accreditarsi negli ambienti politici e della massoneria come il manovratore occulto della sua elezione a presidente avvenuta nel 1971" "sta di fatto che Mino Pecorelli, il direttore di OP, iscritto alla P2, e molto legato a Gelli, almeno nel periodo a cui ci stiamo riferendo, scatenò una pesantissima campagna diffamatoria nei confronti del presidente Leone . Campagna che ebbe notevoli ripercussioni politiche, anche perchè fu sulla base degli articoli di Pecorelli , che la giornalista Camilla Cederna costruì poi la sostanza del suo libro di accusa contro il presidente della Repubblica di chiara impronta scandalistica".
La campagna diffamatoria di OP si basava sulle avventure galanti dei figli di Leone e sulla presunta infedeltà ( del tutto falsa) della moglie Vittoria.
Solo vent'anni dopo, nel 1998 , i radicali, tra i principali accusatori di Leone, chiederanno pubblicamente scusa a Leone riconoscendo che questi era totalmente estraneo a qualunque fatto criminoso.Giovanni Leone muore nel 2001 a 93 anni.
lunedì 24 novembre 2008
Il volto umano di Pio XII
Il libro del vaticanista Andrea Tornielli,“Pio XII. Eugenio Pacelli un uomo sul trono di Pietro” ( edizioni Oscar Mondadori) disegna un ritratto inedito di papa Pacelli. Documenti provenienti dall'archivio di famiglia e testimonianze finora mai pubblicate intaccano l'idea che si ha comunemente di lui, di un papa freddo e distante dai bisogni della gente. Mentre era a Monaco di Baviera in qualità di nunzio scrive una lettera al fratello in cui gli confida di non voler essere richiamato in Curia perchè “ho anche occasione di fare vero apostolato con viaggi e discorsi, mentre che a Roma sarei condannato al lavoro puramente burocratico... per il quale non sento nessuna inclinazione”. Anche sulla sua discussa decisione di non pronunciarsi apertamente contro la Shoah nazisti emergono dei particolari che mettono in evidenza lo sforzo del Vaticano per mettere in salvo gli ebrei dalla persecuzione nazista. Ad esempio l'arruolamento di migliaia di ebrei nella Guardai palatina di onore. Silvio Ascoli, figlio di Bruno Ascoli, uno degli ebrei scampati alla deportazione grazie a questo stratagemma ritiene che "Papa Pacelli abbia scelto bene: non denunce pubbliche che avrebbero provocato rappresaglie – non oso pensare che cosa sarebbe successo se le SS fossero entrate Oltretevere – ma aiuto concreto ai perseguitati".
Un libro che ci dà qualche informazione in più ma che non consente di eliminare completamente le polemiche sulla figura di Pacelli: per quello occorrerà attendere che siano aperti gli archivi vaticani ancora segreti.
mercoledì 15 ottobre 2008
Der Sturmer di Julius Streicher, il pornografo del Reich
Durante la prima guerra mondiale Streicher si arruolò nell'arma di fanteria dell'esercito tedesco. Combatté sul fronte francese e poi su quello rumeno e quello italiano, dove si distinse per il suo coraggio tanto da meritare, prima, la Croce di Ferro di Seconda Classe e successivamente una volta promosso ufficiale, la Croce di Ferro di Prima Classe, una delle massime onorificenze al valore tedesche, fatto raro per chi come lui proveniva da una famiglia di non alto lignaggio. La sconfitta e le durissime sanzioni imposte dal Trattato di Versailles furono per lui elemento di grande frustrazione, e lo avvicinarono ancora di più alle idee razziste, nella convinzione che l'umiliazione subita dalla Germania fosse dovuta a un complotto ordito dall'Internazionale giudaica. il suo profilo di eroe di guerra, di militante di gruppi nazionalisti e antisemiti lo avvicinano a un altra figura emergente dello scenario postbellico tedesco: quello di Adolf Hitler. Streicher legge il falso documento "i Protocolli dei Savi di Sion", è tra i fondatori del del Partito socialista tedesco, a connotazione fortemente antisemita, e a partire dl 1921 diventa editore di una rivista il Deutscher Volkswille che si distingue per la violenta propaganda antiebraica. Nel 1922 assieme ai suoi seguaci confluisce nel partito nazionalsocialista dopo aver contrattato accuratamente con Hitler tutti i dettagli compresa l'assunzione da parte nazista di tutti i debiti sinora fatti da Streicher nelle sue varie attività.
Nell'aprile 1923 Steicher inizia le pubblicazione di Der Sturmer (in italiano "l'attaccante"), rivista di tono scandalistico che fece la sua fortuna per il suo carattere osceno e pornografico e che si caratterizzava per un violento antisemitismo. Der Sturmer arrivò negli anni migliore a raggiungere una tiratura di 500000 copie.
In un discorso a Norimberga del 1922 dopo aver insultato gli Ebrei, Streicher proseguì dicendo: "Noi sappiamo che la Germania sarà libera quando l'ebreo verrà escluso dalla vita del popolo tedesco."
Streicher diviene uno dei più fedeli collaboratori di Hitler: è tra i partecipanti del fallito colpo di Stato messo in piedi da Hitler e dai nazisti a Monaco il 9 novembre 1923 noto come Putsch della Birreria perchè Hitler vi pronunciò il discorso che diede avvio all'insurrezione proprio in una birreria. Streicher venne catturato pochi giorni dopo e condannato a un mese di prigione ( le autorità tedesche lo licenziarono anche dal suo posto di maestro elementare) mentre Der Sturmer sospese momentaneamente le pubblicazioni per poi riprenderle nel marzo 1924.
In un discorso del 1924: " Non per 'irresponsabilità o per divertimento io lotto contro il nemico ebreo, ma perché io ho all'interno di me la consapevolezza che tutte le disgrazie sono state portate alla Germania solo dagli ebrei. Io ancora una volta chiedo a voi, che cosa è in ballo oggi? L'ebreo non solo cerca la dominazione fra i tedeschi ma fra tutti i popoli. E i comunisti preparano la strada a questo. Non sapete che il Dio del Vecchio Testamento ordina agli ebrei di sterminare ed asservire i popoli della terra? Il governo permette all'ebreo di fare quello che più a lui accomoda. Le persone si aspettano che il governo agisca. Voi potete pensare di Adolf Hitler quello che vi pare, ma una cosa che la dovete ammettere: lui possiede il coraggio per tentare di liberare le persone tedesche dall'ebreo con una rivoluzione nazionale. Questa è davvero un'azione!"
Il tono volgare di Der Sturmer infastidisce molti gerarchi nazisti , ma Streicher ( che subirà ulteriori processi a causa delle diffamazioni lanciate sullla sua rivista) gode della protezione di Hitler che nel 1925 lo nomina Gauleiter di Norimberg( capo delle sezione del partito nazista) . Grazie a questa sua posizione che manterrà anche dopo che il nazismo arriverà al potere nel 1933 , Streicher incrementerà la sua fortuna prima grazie alle pubblicazioni di ulteriori riviste antisemite e poi con il sequestro dei beni degli Ebrei.
In un discorso del 1925 Streicher afferma: "Voi dovete capire che gli Ebrei vogiono che il nostro popolo perisca. Voi dovete unirvi a a noi e lasciare quelli che vi hanno portato inflazione, guerra e discordia. Da migliaia di anni l'ebreo sta distruggendo le nazioni. Creiamo un nuovo primncipio oggi così da poter annichilire gli ebrei."
Streicher diffonde con le sue pubblicazioni, corredate da illustrazioni esplicite, la teoria della corruzione sessuale che le donne tedesche subirebbero dagli ebrei. Gli ebrei inoltre sarebbero responsabili di omicidi rituali ai danni di bambini cristiani. Tra l'altro afferma :"La storia evidenzia le centinaia di casi in cui i bambini non-Ebrei sono stati torturati fino alla morte. A essi è stata praticata la stessa incisione nella la gola che viene trovata sugli animali macellati. Essi venivano condotti lentamente alla morte per sanguinamento mentre erano completamente coscienti". A partire dal 1935 pubblica anche libri per bambini in cui gli ebrei sono raffigurati con un aspetto demoniaco o come ripugnanti insetti. Risulta tra i più convinti sostenitori dei progetti che prevedono la risoluzione del problema ebraico attraverso l'emigrazione o anche l'eliminazione fisica ( quest'ultima da lui negata durante il processo di Norimberga): sostiene le leggi di Norimberga del 1935 e partecipa attivamente alla c.d Notte dei cristalli, il pogrom condotto in tutta la Germania dai nazisti nella notte tra il 9 e il 10 aprile 1938 nel quale vennero uccise 91 persone, rase al suolo dal fuoco 267 sinagoghe , devastati 7500 negozi e deportati circa 30000 ebrei nei campi di concentramento.
Nel febbraio 1940 viene destituito dall'incarico di Gauleiter della Franconia a seguito di indagine a suo carico commissionato da Goring e nelle quali si appura che Streicher si è arricchito appropriandosi personalmente di beni sottratti ad ebrei. I gerarchi a lui sfavorevoli (Hess, Goebbels ed Himmler) di sfruttare questa situazione per togliergli definitivamente qualsiasi potere a Steicher e cercarono di proibire le pubblicazione di Der Sturmer, che invece proseguirono grazie alla protezione di Hitler.
Durante la guerra Streicher di ritirò nella sua villa a Norimberga, e verso il la fine del conflitto fugge verso le armi dove va alla ricerca del rifugio da cui dovrebbe essere organizzata la resistenza. Il 23 maggio 1945 Streicher viene riconosciuto da forze armate americane ed arrestato: processato a Norimberga Streicher viene riconosciuto colpevole con la sua martellante propaganda di aver istigato l'odio razziale e aver contribuito a creare le condizioni per lo sterminio degli ebrei. Condannato a morte la sentenza vennee eseguita tramite impiccagione il 16 ottobre 1946.
martedì 14 ottobre 2008
INDICE NAZISMO E TERZO REICH
Il memoriale per gli omosossesuali vittime del nazismo
Il database con 17 milioni di vittime del nazismo
12 marzo 1938: L'anschluss . L'annessione dell'Austria al Terzo Reich
I soldati ebrei di Hitler
venerdì 12 settembre 2008
Fisiocrazia: il fallimento dell'alternativa non violenta alla Rivoluzione Francese
domenica 31 agosto 2008
Cause della rivoluzione francese: il collasso economico dello Stato
Quando nel 1774 Luigi XVI saliva al trono di Francia la situazione finanziaria dello stato era prossima alla bancarotta. Per cercare di risanare il bilancio compromesso anche dalla dispendiosa Guerra dei sette anni( il deficit ammontava alla cifra di 50 milioni di franchi) , il nuovo sovrano nominò Turgot ,controllore generale delle finanze. Questi cercò di introdurre i principi della fisiocrazia: libera circolazione del grano, l’abolizione delle corporazioni di mestiere e soprattutto l’adozione di un’imposta fondiaria unica che gravasse anche sulle ricchezze dell’aristocrazia e dal clero. Turgot dovette però ammainare bandiera bianca a fronte dell'irriducibile resistenza dei ceti privilegiati. Luigi XVI non ebbe il coraggio di difenderne l'opera e lo licenziò nel 1776.
Di fronte all'aggravarsi della situazione finanziaria, Luigi XVI fece ricorso all'economista e banchiere ginevrino Jacques Necjer sostenitore di una politica meno liberalizzatrice di quella di Turgot e rivolta alla riduzione della spesa pubblica piuttosto che all'aumento delle tasse. Necker pubblicò per la prima volta il bilancio dello Stato eliminando la voci passive nella speranza di indurre all'acquisto dei buoni statali. Ma si dimenticò di cancellare dal rendiconto le risultanze degli sprechi della corte le cui dimensione irritarono l'opinione pubblica. Luigi XVI per questo motivo provvide a licenziare anche il Necker. Il suo successore Alexandre de Calonne aumentò le spese che vennero finanziate con i prestiti in assenza di nuove tasse, aggravando ulteriormente la situazione di bilancio. Il deficit passò dagli 86 milioni di livres del 1785 al 125 milioni di livres del 1787. Calonne a questo punto propose le stesse misure di Turgot e Necker: l'introduzione di una tassazione nei confronti del patrimonio della nobiltà e del clero. Di fronte alle resistenze dei notabili Luigi XVI toglie il suo sostegno al ministro delle finanze licenziandolo nell'aprile del 1787 e rinunciando all'eliminazione delle condizioni di privilegio unica condizione necessaria per la sopravvivenza dello Stato.
lunedì 28 luglio 2008
Lo scandalo della Banca Romana
di Sergio Romano
fonte: corriere.it
mercoledì 16 luglio 2008
L'albero genealogico di Carlo V
http://www.silab.it/storia/?pageurl=22-l-albero-genealogico-di-carlo-v
http://cronologia.leonardo.it/storia/tabello/tabe1500.htm
lunedì 16 giugno 2008
Il neogotico o gothic revival
Nell’architettura europea, il revival gotico si manifesta in Francia con il restauro della facciata della cattedrale medievale di Notre-Dame, compiuta da Viollet-le-Duc con e De Fabris con quella della facciata del duomo di Firenze ( Santa Maria in Fiore)
In Italia và ricordata anche la creazione di nuovi edifici in stile neogotico, è il caso di D'Andrade con il Borgo di Torino.
http://www.borgomedioevaletorino.it
http://www.friendsofstrawberryhill.org/
http://it.wikipedia.org/wiki/Architettura_neogotica
http://www.follytowers.com/fonthilltxt.html
http://www.neuschwanstein.com/english/index.htm
domenica 1 giugno 2008
Il memoriale per gli omosossesuali vittime del nazismo
L'opera, un cubo di cemento alto cinque metri, contiene al suo interno un video che rappresenta atti d'amore tra due uomini. "Per noi è importante far vedere scene di passione tra due uomini, perché questo è il problema dell'omofobia", dice uno degli autori, Michael Elmgreen. "Puoi stabilire diritti teorici, ma alla fine tutto resta come sempre: non vogliono accettare di guardarci".
Tra il 1933 e il 1945, almeno diecimila omosessuali vennero deportati nei campi di concentramento. Fino al 1969, anno della sua abrogazione, la legge tedesca puniva l'omosessualità, che è infine stata completamente depenalizzata solo nel 1994.
mercoledì 21 maggio 2008
Annibale attraversa le Alpi con gli elefanti
Durante la seconda guerra punica nel settembre del 218 il gnernarale cartaginese Annibale arriva sul passo del Monginevro con 20 mila fanti, 6 mila cavalieri e 21 elefanti. Solo la metà dell'esercito partito dalla Spagna (90 mila fanti, 12 mila cavalieri e 37 elefanti) con lo scopo prima di allearsi con le popolazioni galliche e poi scendere in Italia per scontrarsi con le armate romane. Ma Annibale sbagliò il calcolo perché le tribù galliche gli furono generalmente ostili salvo il re de Boi, Magilo che lo aiutò a varcare le Alpi. Fu una traversata estenuante che costò la vita a molti soldati. In più i cartaginesi dovettero affrontare il duro inverno della Pianura Padana e secondo Polibio solo un elefante sopravvisse ai suoi rigori.
Lo storico greco ci dà la sua testimonianza di quell'evento:
"Attraverso le regioni pianeggianti, Annibale giunse alle pendici delle Alpi. In testa erano gli elefanti (…) i nemici, che non avevano mai visto quegli animali, non osavano avvicinarsi. (…) Raggiunto il valico delle Alpi, Annibale ordinò una sosta (…). All'alba (…) fu ripresa la marcia, ma la discesa si rivelò più difficile della salita. Nella notte era caduta la neve e la colonna avanzava lentamente. Giù per i sentieri scoscesi, uomini e cavalli sdrucciolavano, cadendo gli uni sugli altri, a stento trattenuti dagli arbusti e dalle radici affioranti qua e là. Il passaggio di tanti uomini e animali trasformava in molle poltiglia il sottile strato di neve fresca, scoprendo il ghiaccio sottostante (…).
Leggendosi sulla faccia di ognuno lo scoramento e la disperazione, Annibale, spintosi innanzi e fatti fermare i soldati su un promontorio, donde la vista spaziava largamente, mostrò loro l'Italia, e ai piedi delle Alpi la pianura Padana, dicendo che essi superavano allora non solo le mura d'Italia, ma della stessa città di Roma, che tutto il resto sarebbe stato agevole e piano, che con una o al massimo due battaglie avrebbero avuto nelle loro mani la rocca e la capitale d'Italia".
GLI ELEFANTI DI ANNIBALE NELLA MONETE PUNICHE E NEOPUNICHE (PDF)
mercoledì 7 maggio 2008
Le foto inedite dei morti di Hiroshima
clicca quà per vedere le foto
lunedì 28 aprile 2008
On line l'archivio dell'Old Bailey
http://www.oldbaileyonline.org/
domenica 27 aprile 2008
L'uomo prestorico fu a rischio di estinzione
leggi l'articolo ( Repubblica.it)
martedì 22 aprile 2008
Per Erodoto le guerre persiane furono scontro di civiltà
P.S: su erodoto ho trovato questo lsito fatto molto bene e ve lo voglio segnalare.
domenica 20 aprile 2008
I mancati processi ai criminali di guerra nazisti
http://www.storicamente.org/focardi_shoa.htm
sabato 19 aprile 2008
La storia manipolata secondo Giordano Bruno Guerri
http://www.ilgiornale.it/a.pic1?ID=253375
Il database con 17 milioni di vittime del nazismo
L’archivio non è liberamente consultabile online, ma occorre prima compilare un formulario nel quale si devo dare fornire le proprie generalità e spiegare i motivi della ricerca. Priorità assoluta è ovviamente data ai parenti delle vittime dell'olocausto che volessero ricavare dagli archivi preziose notizie sulla sorte dei loro cari.
venerdì 18 aprile 2008
RICOSTRUITA LA VOCE DEL NEANDERTHAL
"Il linguaggio dei Neanderthal secondo le nostre ricostruzioni - ha spiegato Robert McCarthy - mancherebbe del suono delle vocali estreme, /a, i, u/, vocali che invece contraddistinguono il parlare contemporaneo. Le vocali estreme sono le basi del linguaggio, facile capire quindi che ascoltare un uomo di Neanderthal oggi potrebbe apparire lievemente differente dalla nostra maniera di riprodurre suoni".
LEGGI L'ARTICOLO COMPLETO SU REPUBBLICA.IT
ASCOLTA L'AUDIO
giovedì 13 marzo 2008
12 marzo 1938: L'anschluss . L'annessione dell'Austria al Terzo Reich
Si muove la Wehrmacht
Sotto un cielo immacolato, sereno, di un colore pasquale, la Germania inghiotte l'Austria. Il 12 marzo la Wehrmacht attraversa la frontiera, il 13 l'annessione diventa effettiva e la svastica sventola su Vienna. Hitler cancella una nazione e porta i confini della Grande Germania al Brennero. Invano il Governo austriaco ha cercato l'appoggio del duce: Mussolini non è più l'uomo del '34, che aveva garantito l'indipendenza austriaca, e soprattutto Hitler non è più quello di allora. L'Austria è rimasta sola e sarà ridotta a una provincia tedesca, con il nazista Arthur Seyss-Inquart come governatore.
La guerra dei fiori
L'austriaco di Braunau, il 13, torna nel suo Paese da padrone, fra incredibili manifestazioni di gioia. I gerarchi nazisti, stupiti, chiamano l'annessione la "guerra dei fiori". L'esercito austriaco non oppone resistenza e trecentomila viennesi inneggiano al Fuehrer, il 15, nella grande parata sul Ring, fra bandiere, musiche, canti e lanci di fiori. «Non sono venuto come un tiranno - urla Hitler nella Piazza degli Eroi - ma come un liberatore». La gente, elettrizzata, è con lui: non percepisce che quell'uomo è pericoloso e che, di azzardo in azzardo, porterà il Reich alla disfatta.
Arresti e fughe
La Germania incorpora senza colpo ferire sette milioni di uomini, l'Austria diventa la Marca orientale e sul tavolo della Storia nulla per Hitler è più vietato. L'intellighenzia viennese, cui tanto deve la cultura contemporanea, è colpita duramente. Settantamila persone sono arrestate in pochi giorni e fra gli ebrei austriaci serpeggia, nascosto e tragico, il brivido del suicidio. La diaspora si sparge nel mondo, subito, prima che sia troppo tardi. Il Paese spalanca le porte al Fuehrer ma le sue teste migliori se ne vanno: Sigmund Freud, Karl Popper, Arnold Schoenberg, Fritz Lang, Otto Preminger.
La politica «del carciofo»
L'Austria muore e Hitler tira diritto. Avanzerà senza pudore, strappando a una a una come a un carciofo le foglie dell'Europa. «I nostri avversari - dice - non chiedono che di coltivare i loro fiori, pescare con la lenza e passare le serate accanto al fuoco. Loro riflettono, noi agiamo». Dopo l'Austria, toccherà alla Cecoslovacchia. Nell'estate del '39 la parola Danzica rimbalzerà di bocca in bocca. E Hitler, invadendo la Polonia, innescherà la miccia che farà bruciare il mondo.
di Marco Innocenti