
L'antica Selinunte si estendeva sulle colline dell'Acropoli e di Manuzza tra due corsi d'acqua siciliani: il Gorgo Cottone ad est e il Modione ( l'antico Selinon) a ovest. Alle foci dei fiumi si trovavano due porti. Attorno al 560 a.C. venne costruita una zona templare la cui richezza aveva pochi eguali in tutto il mondo greco e che rese la città tra i centri più rilevanti dell'isola. Si è calcolato che per la sola costruzione del tempio E vennero spese risorse pari a 25 miliardi di euro attuali. Al giorno d'oggi purtroppo di quella magnificenza restano per lo più delle rovine.

La città monumentale sorgeva sull'acropoli, dalla caratteristica forma a chitarra su una collina che scendeva a picco sul mare; ancora oggi è ben visibile l'impianto urbano del VI secolo con la strada principale che tagliava al centro la città e le trasversali che seguivano la direttrice est ovest.

L'attiguo tempio tempio D segue uno schema planimetrico simile a quello C. Se ne differenzia per le ridotte dimensioni in virtù dell'eliminazione della seconda fila di colonne in antis.
Nel tempio D è stata ritrovata un'iscrizione che fa supporre che fosse dedicato al culto di Atena. Dell'attiguo tempio O, anch'esso in stile dorico, rimane ben poco: databile tra il 490 e il 460 a.C. si tratta di un periptero con sei colonne sul lato breve e quattordici colonne sul lato lungo. La sua struttura è simile a quella del tempio A costruito più a sud attorno alla metà del V secolo a.C. e di cui purtroppo non restano che rovine.
fonti:
Moses Finley, gli antichi greci, Einaudi 1968
Moses Finley, Storia della Sicilia Antica, Laterza 1985
Giorgio Giulini, L'architettura, in Sikanie,: storia e civilta della Sicilia greca IVAG, MIlano 1986
Giancarlo Buzzi, Antonio Giuliano, Magna Grecia e Sicilia Mondadori , 2000
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